Il Giardino Inglese, il polmone verde di Palermo

Il Giardino Inglese nasce tra il 1850 ed il 1853 dal talento architettonico di Giovan Battista Filippo Basile. L’architetto scelse di creare all’interno della città un polmone verde. Nel realizzarlo scelse di allontanarsi dagli schemi geometrici e formali del giardino all’italiana e seguire le forme e le irregolarità del terreno, tenendo in considerazione gli avvallamenti, le conche, i corsi d’acqua, in un armonioso connubio con piccole strutture artificiali, come ponticelli, scale, vasche in pietra grezza, laghetti, il tutto per dargli un’aria naturale, creando appunto un giardino all’inglese, affinchè il visitatore abbia l’impressione di passeggiare in un ambiente quasi selvaggio.
Per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva e più esotica, secondo i dettami della moda in quel periodo, furono inserite piante provenienti da tutto il mondo.
Il giardino, infatti, si trova nella zona centrale della città è diviso in due parti da viale della Libertà, formando così il Parterre Garibaldi e il Bosco.
Nel Parterre sorge quella che anticamente era nominata Villa Garibaldi, un’area verde ricca di statue che ricordano momenti dell’epoca garibaldina in Sicilia, dove oggi si trova un monumento equestre in origine dedicato all’Eroe dei due mondi.
Il Bosco, invece, è molto più grande del Parterre, ispirato ai Giardini delle delizie di epoca araba, rispetta l’andamento del terreno con collinette, vallate, grotte, gallerie, ponticelli, aiuole, tra i quali è possibile imbattersi in un tempietto in stile arabo-normanno, una serra in vetro e ferro battuto e bellissime fontane i cui alti getti d’acqua giocano e danzano formando spesso un bellissimo arcobaleno.
Il Giardino Inglese, per la sua struttura e aspetto estetico, nonostante il posto centrale in cui è stato costruito, è diventato un luogo ideale per gli amanti della tranquillità.